Pubblicato il: 07/05/2024

Per il 2024 il Governo ha previsto che l’importo della pensione di invalidità, per coloro i quali siano affetti da una malattia invalidante e abbiano meno di 67 anni, è pari a 333 euro.
Vediamo, quindi, nel dettaglio innanzitutto che cosa si intenda per malattia invalidante e poi che cosa ha previsto il legislatore.

Si parla di malattie invalidanti con riferimento a tutte quelle patologie che determinano una notevole riduzione della capacità lavorativa del soggetto, il quale quindi, essendo incapace di svolgere una qualsiasi professione, ottiene il diritto a una misura assistenziale, ovvero la pensione di invalidità o inabilità civile.
Preliminarmente, al fine di comprendere il significato di invalidità bisogna fare riferimento a quanto previsto dalla l. 118/1971, la quale all’art. 2 dispone che: “si considerano mutilati ed invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo, compresi gli irregolari psichici per oligofrenie di carattere organico o dismetabolico, insufficienze mentali derivanti da difetti sensoriali e funzionali che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo o, se minori di anni 18, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età”.

L’invalidità può essere di natura sia fisica che psichica, purché comporti difficoltà nello svolgimento delle ordinarie attività quotidiane.

La legge citata dispone, ai fini dell’effettivo riconoscimento del diritto ad ottenere la pensione di invalidità, la necessità di effettuare appositi accertamenti, volti a verificare che il soggetto richiedente sia realmente affetto da una malattia invalidante che ne comprometta la capacità lavorativa.
Tali accertamenti devono essere effettuati da un’apposita commissione sanitaria, la quale dovrà anzitutto accertare l’effettiva sussistenza nonché l’entità della minorazione.
Dopodiché, dovrà valutare se la minorazione possa essere ridotta mediante trattamenti di riabilitazione e, infine, la necessità di esperire ulteriori accertamenti psico-diagnostici.

Nell’esecuzione di tali accertamenti, la commissione dovrà conformarsi ad apposite linee guida stilate dall’Inps.

Ai fini quindi dell’ottenimento dell’invalidità civile, il richiedente deve aver subito una compromissione della propria capacità di svolgere un’attività lavorativa.
Quanto detto vale per i soggetti che abbiano tra i 18 e i 67 anni; per coloro i quali, invece, abbiano un'età inferiore o superiore è necessario dimostrare l’incapacità di svolgere le attività tipiche dell’età di riferimento.

La soglia di invalidità richiesta per l’ottenimento della pensione di invalidità dev’essere superiore al 74%. Qualora invece la stessa sia pari al 100%, il soggetto avrà diritto alla pensione di inabilità.

Tra le numerose malattie invalidanti che giustificano il riconoscimento di tale misura assistenziale, è possibile annoverarne alcune, ovvero: sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, completa o parziale sordità, cecità parziale o incompleta, diabete mellito, insufficienza renale cronica, disfunzioni cardiache ecc.

Quanto poi al funzionamento effettivo di tale misura, l’importo complessivo della pensione di invalidità civile è pari a 333,33 euro. Tale somma viene corrisposta per tredici mensilità.
Tuttavia, oltre agli accertamenti di natura medica, il soggetto richiedente deve conformarsi anche ad alcuni requisiti economici.
In particolare per i soggetti invalidi con una soglia tra il 74% e il 99%, il reddito personale non deve superare i 5.725,46 euro, mentre per coloro che siano affetti da una invalidità pari al 100%, la soglia massima è pari a 19.461,12 euro.


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