Pubblicato il: 24/04/2024

Si avvicina il temuto periodo della dichiarazione dei redditi e chi non è avvezzo a queste tematiche inizia a sudar freddo.

Sì, perché, con tutta la buona volontà, e anche senza nessuna intenzione di nascondere alcun reddito al Fisco, con la dichiarazione dei redditi si entra in contatto con tematiche assai spinose: calcoli da fare, documenti da tenere conservati, leggi e regolamenti da conoscere. E l’errore è sempre dietro l’angolo.

E se non dichiariamo tutto quello che avremmo dovuto?
Una delle cose più temute dal cittadino, si sa, è il controllo dell’Agenzia delle Entrate. Anche perché se l’amministrazione individua qualche incoerenza (errore) nella nostra dichiarazione, l’onere della prova ricade su di noi.
Vale a dire banalmente che siamo noi, titolari della dichiarazione compilata e inviata, a dover dimostrare al Fisco che siamo nel giusto ed è lui che sta sbagliando.

Dal canto suo, l’Agenzia delle Entrate, negli ultimi anni, sta intensificando sempre più, e sempre con maggiore enfasi, la caccia agli evasori fiscali, a cominciare – ovviamente – dagli evasori totali.

Le “armi” nelle sue mani sono sempre più appuntite e le informazioni che ha su di noi sono sempre maggiori e facilmente reperibili: spese sanitarie, premi di assicurazioni, interventi edilizi, transazioni sui conti correnti sono soltanto una piccola parte delle informazioni che il Fisco può consultare su di noi.

Ovviamente se abbiamo dichiarato tutto quello che dovevamo, non abbiamo da temere, ma in ogni caso è sempre bene evitare noie, anche perché farsi affiancare da un professionista per il contenzioso tributario può essere una cosa lunga e spesso anti economica.
La domanda da farsi allora potrebbe essere questa: c’è un modo per evitare il controllo del Fisco sulla nostra dichiarazione dei redditi?

Apriamo una piccola parentesi: dipendenti e pensionati quest’anno possono dire addio all’ormai famosa Precompilata 730. Infatti è arrivata la Dichiarazione semplificata 730/2024, che queste due categorie di contribuenti possono utilizzare per dichiarare i propri redditi.
Il meccanismo è simile a quello del conosciutissimo 730 precompilato: l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente i dati in suo possesso, che possono essere confermati, integrati o corretti.
La differenza sostanziale è che il contribuente non deve più materialmente compilare il modello con l’inserimento di dati, ma può rispondere semplicemente a un questionario con domande semplici e immediate.
Se la sperimentazione della dichiarazione semplificata avrà successo, è possibile che il 730 precompilato venga gradualmente sostituito.
Per il 2024, i contribuenti coinvolti avranno ancora la possibilità di scegliere tra la dichiarazione semplificata, il 730 precompilato e il 730 ordinario.

Aperta e chiusa la parentesi, rispondiamo alla domanda posta, e cioè se si può evitare in qualche modo il controllo del Fisco sulla nostra dichiarazione dei redditi 2024 (per l’anno imponibile 2023).

Un modo c’è, ma più che un “modo”, è un’informazione importante da ricordare: i dati pre-inseriti dal Fisco, e da noi confermati, sono esclusi dai controlli.
Questo dato vale, oggi, sia per chi sceglie la dichiarazione dei redditi precompilata, sia per chi voglia optare per la novità sperimentale 2024, ovvero la dichiarazione semplificata.

In entrambi i casi, accettando e confermando senza modifiche i dati proposti dal Fisco, non si verrà sottoposti a controlli, almeno per quanto riguarda i documenti che attestano le spese e gli oneri forniti al Fisco dai soggetti terzi, ovvero tutti quei soggetti (ad esempio: banche, assicurazioni, università e scuole, enti previdenziali) che hanno segnalato all’Agenzia delle Entrate le spese da noi effettuate, deducibili e detraibili.


La dichiarazione è inoltre considerata accettata anche se il contribuente effettua delle modifiche che non incidono sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta.

È bene, però, tener sempre presente che L’Agenzia può comunque controllare e verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire delle agevolazioni (per esempio l’effettiva destinazione ad abitazione principale dell’immobile per cui vengono detratti gli interessi passivi relativi al mutuo).

Che succede se, invece, si apportano modifiche che vanno ad incidere sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta?

In questo caso occorre fare una distinzione:

  • per i modelli inviati dal sito dell’Agenzia delle Entrate o tramite sostituto d'imposta: i controlli documentali riguarderanno soltanto i dati che hanno determinato la modifica, tutti gli altri dati non saranno controllati;
  • per i modelli trasmessi tramite Caf: i controlli documentali sono effettuati anche sui dati che erano stati precompilati dall’Agenzia e non hanno subito modifiche (con l’eccezione delle spese sanitarie per le quali i controlli scattano solo per le voci di spesa non documentate nella precompilata).

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