Commette tentata estorsione chi manifesta la volontà di ottenere somme non dovute sotto minaccia di azioni legali (Cassazione penale, Sentenza 16.09.2010 n° 33741; Cassazione penale, Sentenza 17.12.2012 n. 48733).

Il medesimo reato può commettere la banca o la finanziaria quando chiede al cliente (per lettera o con atti giudiziari) somme spropositate, cioè maggiori di quelle eventualmente dovute, poiché gonfiate da oneri oggettivamente indebiti, come interessi usurai, anatocismo, spese non pattuite, etc.

In tali casi può essere utilissimo verificare l’effettiva esorbitanza delle richieste, al fine di contrastare pretese abnormi anche in sede penale, assicurandosi di pagare il giusto.

Naturalmente, per valutare la migliore strategia di difesa contro gli abusi bancari, è necessario procedere ad un’analisi dettagliata del singolo caso.

Al primo incontro in studio, finalizzato ad ascoltare le ragioni della clientela, l’Avv. Dario Nardone si impegna a rispettare i patti chiari.

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